Testa di MORO 20cm
Vaso antropomorfo che si inserisce nella tradizione siciliana delle “Teste di Moro” e che racconta una storia d’amore, gelosia e vendetta.
La peculiare foggia di questi vasi che raffigurano il volto di un moro e di una giovane fanciulla siciliana, deriva da una singolare leggenda.
Ceramica di Caltagirone, realizzato a mano e dipinto a mano, rigorosamente a Caltagirone in Sicilia.
h 20 cm
Secondo la leggenda, intorno all’anno 1000, nel pieno della dominazione dei Mori in Sicilia, una bellissima fanciulla siciliana e un giovane moro si innamorarono perdutamente.
Il giovane celava tuttavia un segreto: moglie e figli lo attendevano difatti in Oriente, in quella terra nella quale egli doveva fare presto ritorno.
Quando la fanciulla apprese tale verità, colta da un’ira gelosa, pazza e funesta, tagliò la testa del suo amato e la pose sul balcone trasformandola in un vaso per il basilico.
Ogni giorno le lacrime della giovane bagnavano la pianta, che cresceva divenendo sempre più florida e rigogliosa. I vicini, pervasi dal profumo del basilico e guardando con invidia la pianta si fecero realizzare vasi in terracotta che riproponevano le stesse fattezze dell’amante Moro.
asi antropomorfi che prende vita dalle “Teste di Moro” della tradizione siciliana e che racconta una storia d’amore, gelosia e vendetta.
La peculiare foggia di questi vasi che raffigurano il volto di un moro e di una giovane fanciulla siciliana, deriva da una singolare leggenda.
Secondo la leggenda, intorno all’anno 1000, nel pieno della dominazione dei Mori in Sicilia, una bellissima fanciulla siciliana e un giovane moro si innamorarono perdutamente.
Il giovane celava tuttavia un segreto: moglie e figli lo attendevano difatti in Oriente, in quella terra nella quale egli doveva fare presto ritorno.
Quando la fanciulla apprese tale verità, colta da un’ira gelosa, pazza e funesta, tagliò la testa del suo amato e la pose sul balcone trasformandola in un vaso per il basilico.
Ogni giorno le lacrime della giovane bagnavano la pianta, che cresceva divenendo sempre più florida e rigogliosa. I vicini, pervasi dal profumo del basilico e guardando con invidia la pianta si fecero realizzare vasi in terracotta che riproponevano le stesse fattezze dell’amante Moro.